Tensioni tra USA e Iran accendono timori sui mercati: lo Stretto di Hormuz torna al centro delle preoccupazioni per il futuro del petrolio.
Le tensioni tra Stati Uniti e Iran hanno riacceso i timori sui mercati internazionali, soprattutto per le possibili ricadute sul prezzo del petrolio. Al centro delle preoccupazioni c’è lo Stretto di Hormuz, passaggio chiave per circa un terzo del greggio mondiale. Alcune voci ipotizzano una sua chiusura da parte di Teheran, ma il rischio, per quanto evocato, resta poco credibile.
Bloccare Hormuz significherebbe per l’Iran tagliarsi fuori dal proprio stesso mercato: il 70% del petrolio esportato da Teheran passa proprio da lì, destinato in larga parte alla Cina. Difficile immaginare che Pechino accetti un’interruzione simile. Inoltre, lo stesso stretto garantisce l’ingresso di beni primari, indispensabili per una popolazione già sotto pressione.
Il petrolio, intanto, è sotto i livelli di gennaio. Il prezzo non riflette una crisi reale ma piuttosto la reazione emotiva a una situazione di conflitto prolungato. In un quadro così instabile, il rischio più concreto è quello della disinformazione. Restare lucidi e basarsi sui fatti resta fondamentale.